Dalla Regione Toscana in arrivo 100 milioni per il rilancio della moda



Un’immagine di Assopellettieri (courtesy Assopellettieri)

La Toscana è al vertice italiano per rilevanza delle specializzazioni produttive afferenti al comparto della moda come tessile, abbigliamento e pelletteria. Ma l’attuale crisi innescata nel 2023 dal calo della domanda rischia di comprometterne la sua tenuta. Secondo i dati presentati durante un workshop con Banca d’Italia e Irpet-Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana a dicembre scorso, il valore aggiunto del settore moda toscano nel 2021, pari a 5,7 miliardi di euro, conferma la regione come prima in Italia per rilevanza delle specializzazioni produttive della moda.

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Sul fronte del numero delle imprese, secondo un report della Camera di commercio di Firenze su dati Infocamere-stockview, le realtà manifatturiere in Toscana nel 2024 sono 19.931 su un totale di oltre 86.500 a livello italiano, di cui 6.700 tra pelletteria e calzature, oltre 9 mila di abbigliamento e circa 4 mila del tessile. A queste si aggiungono oltre 14 mila imprese del commercio e servizi moda, per un totale regionale di 34 mila realtà di settore. Numeri che evidenziano però un calo in tutti i comparti rispetto al 2019, con -11,5% quelle nel tessile, -1,5% nell’abbigliamento, -8,9% nella pelletteria, -17,3% nelle calzature e -10% nel commercio e servizi. Entrando nel dettaglio degli addetti, sono oltre 113 mila quelli delle manifatture di moda regionale su un totale di 468 mila in Italia nel 2024, di cui circa 50 mila nella filiera pelle, 41 mila nell’abbigliamento e 22 mila nel tessile, a cui se ne aggiungono 27 mila del commercio e servizi. Rispetto a un confronto con i cinque anni precedenti, da un lato si assiste a un calo dell’8% nelle calzature, dell’1,6% nel tessile e del 6,9% degli addetti nel commercio e servizi, ma dall’altro a un +4,6% di quelli nell’abbigliamento e un +2,1% nella pelletteria.

Sul fronte delle esportazioni, secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confindustria Toscana, quelle della moda regionale rappresentano un quarto dell’export del manifatturiero e incidono per oltre il 20% sull’export del settore a livello nazionale, con punte che arrivano a quasi il 35% nel caso della concia. Nello specifico, nel 2024 le vendite estere del comparto si sono fermate al -13%, con performance più negative per la concia e la filiera delle calzature (-17%). Le criticità del comparto regionale sono evidenziate anche dal massiccio ricorso alla Cig, con il tessile che l’anno scorso ha raddoppiato le ore autorizzate da 1,2 milioni del 2023 a 2,5 milioni, mentre la pelletteria le ha triplicate da 3,2 a quasi 9 milioni. Male anche il primo trimestre del 2025, che vede un incremento di oltre il doppio per la moda rispetto ai primi tre mesi 2024.

Nel quadro appena descritto, la Regione Toscana ha annunciato di mettere sul piatto 93 milioni di euro con due bandi per rilanciare la moda, rendere competitivo il sistema e favorire processi di crescita dimensionale e aggregazione tra le imprese, oltre all’istituzione di un fondo di investimento, con una dotazione di 10 milioni, per incrementare il patrimonio delle imprese della filiera della moda che attuano processi di integrazione. «Sono aiuti che accorpano fondi regionali ed europei e che si orientano al sostegno all’innovazione e allo sviluppo così come alla promozione fieristica», ha spiegato il governatore Eugenio Giani. «Sono attività che vanno a beneficio anche delle posizioni logistiche degli stabilimenti in Toscana per poter guardare al futuro superando la crisi e lavorando al rilancio del settore moda».

Nello specifico, il primo è il Bando innovazione strategica moda, per promuovere progetti ad alto valore tecnologico e innovativo in ambito digitale, green, produttivo e di processo delle imprese, con l’aiuto concesso sotto forma di sovvenzione a fondo perduto per investimenti in innovazione e produttivi. Il progetto deve prevedere un investimento compreso tra 200 mila e 1,5 milioni di euro e la dotazione finanziaria è di 30 milioni. Il secondo è il Bando filiera smart, destinato a incentivare progetti congiunti tra imprese delle filiere toscane, tra le quali quelle della moda, per rafforzare l’integrazione verticale, la tracciabilità, l’efficienza produttiva e l’accesso ai mercati. La dimensione massima del progetto non può superare i 10 milioni e la dotazione finanziaria è di 63 milioni di euro. (riproduzione riservata)

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