Milioni di australiani che percepiscono il salario minimo o retribuzioni previste da contratti collettivi (modern awards) riceveranno un aumento, come stabilito oggi dalla Fair Work Commission.
SYDNEY – Dal 1mo luglio, il nuovo salario minimo nazionale salirà del 3,5%, ovvero di 0,84 dollari l’ora, passando da 24,10 a 24,94 dollari. Per un lavoratore a tempo pieno, ciò si traduce in uno stipendio settimanale di 947,95 dollari e in un reddito annuo di circa 49.294 dollari, con un incremento annuale di 1.666 dollari.
La decisione interessa circa 2,6 milioni di lavoratori e perviene in un contesto di crescente pressione sul costo della vita. L’Australian Council of Trade Unions aveva chiesto un aumento del 4,5%, mentre i gruppi datoriali proponevano un più modesto 2,6%, in linea con l’inflazione attuale.
Il governo Albanese, pur non indicando una cifra specifica, aveva sollecitato la commissione a garantire un aumento reale dei salari. Il ministro del Lavoro Amanda Rishworth ha accolto positivamente la decisione, definendola “una vittoria per i lavoratori”.
“Questo aumento reale del salario minimo fornirà un sollievo concreto ai lavoratori meno pagati, che continuano a lottare con l’aumento del costo della vita”.
Tuttavia, il Consiglio delle Piccole Imprese Australiane ha lanciato un allarme: secondo il CEO Luke Achterstraat, l’aumento dei salari senza un corrispettivo aumento della produttività rischia di penalizzare le piccole imprese.
“Qualcuno deve pagare questo aumento, e saranno le piccole imprese”, ha affermato. “Se vogliamo evitare un futuro con standard di vita inferiori per le prossime generazioni, dobbiamo puntare sulla produttività”.
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