Appalti pubblici, Federcepicostruzioni: “E’ un quadro allarmante”


“La Relazione annuale presentata alla Camera dei deputati dal Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busìa, conferma in modo inequivocabile le preoccupazioni e le criticità che il nostro Centro Studi denuncia da tempo: il nostro sistema degli appalti pubblici è sempre più opaco e inefficiente”. Così il Presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi, commentando i dati illustrati dall’Anac sull’attività 2024.

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Secondo quanto emerso dalla Relazione: in alcuni settori la spesa del Pnrr è ancora inferiore al 30% delle risorse disponibili. Nel 2024 il 98% degli affidamenti di servizi e forniture è avvenuto con affidamento diretto, senza gara pubblica. Inoltre si è registrato un calo del 38,9% negli appalti di lavori pubblici, rispetto al 2023. E’ cresciuto il ricorso al frazionamento artificioso degli appalti, con l’obiettivo di mantenersi al di sotto delle soglie di legge, una strategia che, pur volendo prescindere dalla palese illegalità, spesso prelude a sprechi e infiltrazioni mafiose.

“È un quadro allarmante – prosegue il presidente Lombardi – che fotografa il fallimento di un modello che ha smantellato le regole in nome della velocità, finendo però per rallentare tutto. Il boom degli affidamenti diretti, l’assenza di concorrenza, il crollo degli investimenti in opere pubbliche e la debolezza strutturale delle stazioni appaltanti stanno paralizzando il settore delle costruzioni e minando la credibilità del sistema Italia”.

Nel 2024 il valore complessivo degli appalti pubblici è stato di 271,8 miliardi di euro, con una flessione del 4,1% rispetto al 2023. A trainare le spese sono state le forniture farmaceutiche, cresciute del +37,2%, superando i 40 miliardi di euro. Dati che confermano uno squilibrio evidente tra spesa sanitaria e investimenti infrastrutturali.

Federcepicostruzioni ha rinnovato il suo appello a Governo e Parlamento al fine di rafforzare la trasparenza degli appalti, limitando l’abuso degli affidamenti diretti e del frazionamento artificioso. Inoltre rilanciare gli investimenti pubblici attraverso un piano straordinario per le infrastrutture materiali e immateriali. Sarebbe opportuno qualificare le stazioni appaltanti e semplificare le procedure, ma nel rispetto delle regole oltre che introdurre controlli preventivi e successivi efficaci contro corruzione e illegalità.

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“L’Italia non può permettersi di fallire il Pnrr. Serve un’azione immediata, incisiva e concreta per sbloccare i cantieri e rimettere in moto il Paese. Senza infrastrutture e senza imprese, non ci sarà crescita né sviluppo”, conclude il presidente di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi.



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