La Regione assume 15 dipendenti in Sicilia Digitale. Imprese confiscate, c’è il decreto per credito a tasso a zero


Via libera dal governo Schifani al piano di Sicilia Digitale che prevede l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 15 nuovi dipendenti. Si tratta in gran parte di figure specialistiche del settore ICT: sette analisti programmatori, un analista, due security engineer, un cyber security specialist, due sistemisti-amministratori di sistema. Infine, un lavoratore sarà impiegato nella segreteria tecnica e un avvocato nell’area affari generali.

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«Sicilia Digitale – afferma l’assessore regionale dell’Economia Alessandro Dagnino – rappresenta un pilastro nell’erogazione dei servizi informatici alla pubblica amministrazione regionale. In un contesto in cui la transizione digitale è una priorità strategica, rafforzare l’organico con figure qualificate significa potenziare la capacità operativa della società, migliorare l’efficienza dei servizi e offrire un supporto più efficace agli uffici regionali e, di riflesso, ai cittadini».

Con l’approvazione del piano di assunzioni da parte della giunta regionale nella seduta di oggi, la società in-house della Regione potrà adesso pubblicare l’avviso di selezione pubblica per titoli e colloqui. La procedura sarà articolata in tre fasi: verifica dell’ammissibilità della domanda, valutazione dei titoli e delle esperienze, colloqui con verifica tecnica e motivazionale. Per la selezione sarà nominata una commissione esaminatrice, composta da tre membri, esperti di comprovata competenza nelle materie previste dall’avviso scelti tra funzionari e docenti.

Le assunzioni di nuovo personale costituiscono un ulteriore passo di un’azione di rilancio della partecipata, in attuazione del piano di risanamento e ristrutturazione approvato dalla Regione nel 2022 e che ha visto Sicilia Digitale ridurre i costi del 16,3 per cento.

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Imprese confiscate, via libera al decreto per il credito a tasso zero – Via libera dal governo regionale al decreto che introduce finanziamenti a tasso zero per le imprese sottoposte a misure di prevenzione. Un intervento atteso, che punta al rilancio delle aziende confiscate alla criminalità organizzata, sostenendo nel contempo il lavoro e la legalità. Il provvedimento, approvato oggi dalla giunta guidata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, è stato presentato dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e prevede un plafond iniziale di 4 milioni di euro.

«Mettiamo in campo un intervento che può consentire alle aziende interessate dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria di reperire risorse finanziarie – ha dichiarato Schifani – per rilanciare la gestione e tutelare il lavoro nel rispetto della legalità. Vogliamo essere al fianco delle governance incaricate, con particolare attenzione ai lavoratori che si fanno carico della continuità aziendale, affinché l’attività imprenditoriale prosegua nel rispetto delle regole di mercato e della sana concorrenza».

Credito agevolato e contributi per l’agricoltura sociale

La misura prevede finanziamenti a interessi zero, della durata compresa tra i tre e i dieci anni, fino a un massimo di 100 mila euro. Le somme potranno essere utilizzate per esigenze di liquidità o per investimenti, coprendo fino al 70% delle spese ritenute ammissibili. Il fondo, gestito da Irfis-FinSicilia, sarà alimentato con un meccanismo rotativo, sostenuto dal rientro dei finanziamenti concessi.

Per le start-up operanti nell’ambito dell’agricoltura sociale da meno di cinque anni, è inoltre prevista la possibilità di accedere a contributi a fondo perduto, fino a un massimo di 10 mila euro. Tali contributi dovranno comunque rappresentare il 20% del finanziamento ottenuto, favorendo così un sostegno diretto all’imprenditoria sociale in ambiti strategici per il territorio.

A chi è rivolta la misura

Potranno accedere agli aiuti le imprese confiscate ai sensi del Codice Antimafia, comprese quelle affidate in gestione a cooperative di lavoratori, attuali o ex dipendenti dell’impresa. La richiesta di accesso alle risorse dovrà essere presentata dall’amministratore giudiziario, previa autorizzazione del giudice delegato o dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, a seguito di provvedimenti di prosecuzione o ripresa dell’attività aziendale.

L’autorizzazione dovrà attestare la necessità del finanziamento ai fini del risanamento e rilancio dell’impresa, nonché la sostenibilità del rimborso. Questi elementi dovranno emergere da una relazione tecnica redatta da un professionista indipendente.

Con questa iniziativa, la Regione Siciliana intende offrire una concreta opportunità di rilancio alle imprese sottratte alla criminalità organizzata, promuovendo una nuova stagione di sviluppo fondato sulla legalità, la trasparenza e la competitività.

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