Pensione all’estero: ecco come ottenere il rimborso delle tasse pagate in Italia


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Una guida pratica per gli ex lavoratori privati che risiedono fuori dai confini nazionali.

Chi si è trasferito all’estero dopo la pensione può percepire l’assegno previdenziale al lordo delle imposte italiane. Tuttavia, per beneficiare della detassazione serve presentare domanda formale all’Agenzia delle Entrate. Il nodo cruciale è la presenza di un accordo contro la doppia imposizione tra l’Italia e il Paese di residenza.

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La chiave è la residenza fiscale e le convenzioni internazionali

Per ottenere il rimborso, è essenziale risiedere in uno Stato con cui l’Italia ha firmato una convenzione fiscale che:

  • Preveda l’esenzione dall’imposizione italiana delle pensioni percepite da ex dipendenti del settore privato;
  • Trasferisca la tassazione esclusiva al Paese di residenza.

Questo evita che il pensionato paghi due volte le imposte sullo stesso reddito. Per tutti i dubbi esiste un caso che ha fatto da apripista a questo dilemma, chiarendo molti dettagli:

Nel 2019 un pensionato italiano, iscritto all’AIRE e residente in Spagna, ha presentato un interpello all’Agenzia delle Entrate. Nonostante avesse seguito tutte le procedure per ottenere il rimborso delle tasse trattenute dall’INPS, non aveva ricevuto nulla.

Il suo caso ha permesso di chiarire due domande fondamentali:

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  1. I residenti all’estero devono comunque presentare la dichiarazione dei redditi in Italia?
  2. Come si recuperano le imposte già versate?

Serve la dichiarazione dei redditi in Italia? e come ottenere il rimborso delle tasse: tempi e modalità

Sì serve la dichiarazione dei redditi italiana, se si percepiscono redditi di fonte italiana. La residenza fiscale all’estero non esonera dall’obbligo dichiarativo in Italia se si hanno ancora redditi prodotti nel territorio nazionale

Chi ha diritto alla pensione esentasse deve:

  • Inviare la richiesta di rimborso al Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate;
  • Farlo entro 48 mesi dal pagamento delle imposte;
  • Seguire le regole previste dal provvedimento AdE del 10 luglio 2013.

Il rimborso non è automatico: è il pensionato a dover attivarsi, dimostrando di possedere i requisiti previsti dal trattato tra i due Stati.

Il ruolo dell’INPS e dei sostituti d’imposta

Secondo la normativa vigente, l’INPS deve operare le ritenute fiscali sulle pensioni pagate all’estero, salvo che il pensionato non fornisca tutta la documentazione necessaria per provare:

  • La residenza fiscale nel Paese estero;
  • La presenza della convenzione contro la doppia imposizione;
  • Il diritto all’esenzione.

Solo in questo caso, l’ente può sospendere la tassazione italiana.

In sintesi: cosa fare per ottenere il rimborso

  1. Verificare se il Paese di residenza ha una convenzione con l’Italia contro la doppia imposizione;
  2. Accertarsi di essere fiscalmente residente all’estero e iscritto all’AIRE;
  3. Presentare domanda all’Agenzia delle Entrate di Pescara entro 4 anni dal pagamento delle tasse;
  4. Fornisci tutta la documentazione necessaria che dimostri il tuo diritto alla detassazione.

Le pensioni estere e la fiscalità internazionale sono temi complessi, ma chi conosce i propri diritti può ottenere rimborsi significativi. L’Agenzia delle Entrate ha tracciato una strada chiara. Ora tocca ai pensionati muoversi con precisione.



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