Obbligo di polizze catastrofali, ok definitivo del Senato: ora è legge


Con 78 voti favorevoli, 53 astensioni e nessun voto contrario, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che introduce l’obbligo di polizze catastrofali.


Una svolta normativa che non solo impone nuove responsabilità agli operatori economici, ma introduce anche una maggiore disciplina nella gestione delle emergenze ambientali e nella pianificazione della ripresa post-evento.

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Con 78 voti favorevoli, 53 astensioni e nessun voto contrario, il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del DL n. 39 del 31 marzo 2025, istituendo un sistema obbligatorio di assicurazione contro i danni provocati da calamità naturali per tutte le imprese con sede legale o operativa in Italia. La misura, che rappresenta un passaggio cruciale nella gestione del rischio ambientale a livello economico, rende l’attivazione di una polizza assicurativa condizione necessaria per accedere a qualsiasi forma di risarcimento pubblico in caso di eventi catastrofici.

Le nuove scadenze e le imprese coinvolte

Il provvedimento proroga i termini per la sottoscrizione delle polizze obbligatorie: le grandi imprese dovranno essere in regola entro il 31 marzo 2025, le medie entro il 1° ottobre e le piccole e micro imprese entro la fine dell’anno. Scadenze ad hoc sono previste anche per le aziende del comparto pesca e acquacoltura.

L’obbligo si applica a tutte le imprese iscritte al registro delle imprese, sia italiane che straniere con stabile organizzazione in Italia, ed è rivolto alla copertura di danni diretti subiti da fabbricati, impianti, attrezzature, macchinari e terreni a causa di fenomeni naturali come terremoti, alluvioni, frane e inondazioni. Restano esclusi dalla copertura i beni già assicurati con strumenti analoghi, anche se assicurati da soggetti diversi dal titolare dell’attività.

Un vincolo per l’accesso ai fondi pubblici

Dal momento in cui l’obbligo assicurativo diventa operativo per ciascuna categoria di impresa, il mancato adempimento comporterà automaticamente l’esclusione da qualsiasi contributo, agevolazione o sostegno economico di matrice pubblica, inclusi quelli previsti in caso di emergenze ambientali.

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Inoltre, il valore dei beni da assicurare viene determinato secondo criteri specifici: per gli immobili si farà riferimento al costo di ricostruzione a nuovo, per i beni mobili al prezzo di rimpiazzo e, per i terreni colpiti da eventi calamitosi, al costo di ripristino.

Premi proporzionati e controlli contro le speculazioni

La normativa stabilisce che le polizze debbano prevedere franchigie o scoperti non superiori al 15% del danno e premi calcolati in base al rischio effettivo. Tuttavia, le grandi imprese – definite come quelle con almeno 500 dipendenti e un fatturato superiore a 150 milioni di euro – potranno derogare a questi limiti qualora abbiano sottoscritto una copertura assicurativa unica per l’intero gruppo societario.

Per evitare rincari ingiustificati, sarà attivo un sistema di sorveglianza sui premi assicurativi, affidato al Garante per la sorveglianza dei prezzi in collaborazione con IVASS. Le imprese potranno inoltre segnalare eventuali anomalie, attivando controlli mirati.

Uso vincolato degli indennizzi

Gli importi ricevuti a titolo di indennizzo dovranno essere impiegati esclusivamente per il ripristino dei beni danneggiati o distrutti. In alternativa, se non viene rispettata questa condizione, l’imprenditore potrà comunque ottenere un risarcimento parziale fino al 40% dell’indennizzo originario, a compensazione dell’interruzione forzata dell’attività.

Chiarimenti e applicazioni operative

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il 1° aprile 2025 una serie di chiarimenti interpretativi, precisando che l’obbligo assicurativo si estende a tutti i beni strumentali impiegati nell’attività, anche se non indicati tra le immobilizzazioni in bilancio e anche in assenza della titolarità della proprietà.

Infine, l’entrata in vigore immediata del provvedimento mira a evitare il decadimento delle misure precedenti fissate al 31 marzo. La normativa rappresenta uno dei tasselli della strategia tracciata dalla legge di bilancio 2024 per rafforzare la resilienza delle imprese italiane dinanzi a un rischio climatico in crescita, trasferendo una parte della responsabilità finanziaria dal settore pubblico a quello privato.

Il dossier del Senato sulla legge relativa all’obbligo di polizze catastrofali

Qui il documento completo.



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