Torna a salire il costo dei mutui ad aprile secondo le rilevazioni dell’Associazione bancaria italiana col tasso medio sulle nuove operazioni che arriva al 3,29% rispetto al 3,14% del mese precedente. A pesare, spiega l’Abi, è stato l’incremento del tasso Irs registrato a marzo, e stabile il mese scorso.
Riparte invece per la prima volta in due anni – 25 mesi per l’esattezza – il credito a famiglie e imprese, con la prima variazione positiva dello 0,3% da marzo 2023. Nel dettaglio a marzo 2025 i prestiti alle imprese sono diminuiti dell’1,1% mentre quelli alle famiglie sono cresciuti dell’1,1%. Andando a osservare da diversi mesi la dinamica è positiva lato famiglie e negativa imprese ma anche per queste ultime, viene fatto notare, il segno meno ha una intensità via via decrescente.
C’è una tendenza di diminuzione dei tassi di mercato ma se la diminuzione dei tassi a breve è una costante su quelli a medio e lungo termine ci sono oscillazioni da dicembre. Nella prima metà di maggio Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,14%, in calo di 11 punti base rispetto ad aprile 2025 (2,25%) e inferiore di 70 punti base rispetto a dicembre 2024 (2,84%). Il tasso lordo dei BOT a sei mesi è stato in media dell’1,96%, 12 punti in meno su aprile e inferiore di 66 punti rispetto a dicembre. Il tasso lordo dei BTP a 10 anni è stato in media del 3,64% in calo di 7 punti base rispetto ad aprile (3,71%) e in aumento di 30 su dicembre. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) ad aprile 2025 è risultata in aumento dell’1,7% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,0% nel mese precedente).
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