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“I costi ammazzano le imprese”


“La burocrazia è un dazio interno che costa all’Italia 80 miliardi”. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, lancia l’allarme dal Forum della Piccola Industria, che si è conculso ieri a Firenze, denunciando l’eccesso normativo come freno alla produttività e alla competitività delle imprese italiane. “Abbiamo bisogno di velocità, di attuazione, di togliere quello che è burocrazia europea e italiana – ha detto –. In Europa sono state fatte 13.500 norme in 5 anni, negli Stati Uniti 3mila. È ovvio che la produttività è negativa”. Orsini ha sottolineato la fine dell’Industria 4.0 come elemento critico: “Era un incentivo automatico, semplice da capire anche per le Pmi. Ora sta andando a fine vita, e questo è un altro pezzo del problema”. E sulla necessità di un nuovo patto con i sindacati ha aggiunto: “Serve costruire un percorso su contratti legati alla produttività. Non vuol dire lavorare a doppia velocità, ma costruire una visione comune”.

Sul fronte salariale ha ribattuto alle critiche: “Noi rappresentiamo 5,3 milioni di lavoratori su 21. Abbiamo aumentato i salari del 20%, come Francia e Germania, ma lì la produttività è salita del 40%: questo è il vero nodo”. Oggi più che mai, inoltre, il nodo più critico resta l’energia. “Non è un problema, è il problema”, ha scandito Orsini. “Oggi si è parlato tanto di competitività, ma il vero nodo è la tenuta del sistema produttivo. Il decreto bollette? È nato in un modo ed è finito in un altro. Servono misure strutturali e stiamo lavorando con Palazzo Chigi per costruire un percorso stabile. Con questo gap riuscire a fare impresa è da eroi”.

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Un messaggio rilanciato al Forum della Piccola Industria da Emma Marcegaglia, ex presidente di Confindustria: “Il costo dell’energia che pagano le imprese italiane è un problema di strategia nazionale. Non si può far finta di non vedere che un gap del genere ammazza le imprese”. E ha avvertito: “Questo decreto bollette non va bene. Serve un accordo tra chi produce e chi consuma energia: se ammazzano noi che la consumiamo, poi sono morti anche loro”. Sul Green Deal ha ammonito: “Continuare a dire che va eliminato non serve a niente. Serve invece un cambio di approccio: più tempo per gli obiettivi, neutralità tecnologica e meno burocrazia, che oggi blocca anche gli investimenti per la decarbonizzazione”.

Replica il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine di un evento a Tirano: “Alcune scelte, tipo il Green Deal, l’Europa le ha sbagliate e stiamo precipitosamente tornando indietro. Speriamo di non arrivare troppo tardi”. “Chiaramente – ha sottolineato – l’industria ha dei problemi. Oggi l’economia italiana dipende anche fortunatamente dai successi sul servizi sul turismo e anche dell’agricoltura che si afferma in tutto il mondo però l’industria ha dei problemi che devono essere risolti sulle grandi scelte”.



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