“Dato clamoroso sulle entrate dei lavoratori previste nel trimestre”


Una regione a doppia velocità: Perugia rallenta e Terni accelera. La Camera di Commercio regionale esamina il trend delle due provincie – sotto il profilo dell’andamento prettamente economico – riportando il Dataview congiunturale di aprile, del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne.

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Il presidente dell’ente camerale Giorgio Mencaroni spiega che: “L’Umbria è una regione con enormi potenzialità, ma con forti squilibri interni. Il dinamismo di Terni va valorizzato e messo a sistema. Contestualmente non possiamo accettare che Perugia resti indietro su innovazione e credito. Serve una regia condivisa che unisca università, imprese, istituzioni e terzo settore”.

Tra dinamismo occupazionale ed export: “Terni sorprende ed in positivo. La crescita degli occupati è del +7,7% contro l’1,9% nazionale. Tuttavia – sottolineano dalla Camera di Commercio – il dato più clamoroso è quello sulle entrate previste di lavoratori tra aprile e giugno 2025: +15,8%, a fronte del +1,9% della media Italia. Un vero boom occupazionale che sembra segnalare un recupero strutturale, probabilmente trainato da settori come la meccanica, la logistica e i servizi connessi alla transizione energetica”.

Ulteriori dati forniti: “Anche l’export cresce in modo robusto: +4,3% (contro il +0,4% nazionale), mentre le transazioni immobiliari (+1,6%) e i depositi bancari (-0,7%, comunque meglio del -3,2% nazionale) danno l’idea di un territorio in effervescenza, con una maggiore fiducia delle famiglie e una relativa tenuta della liquidità. Il punto critico, però, resta il calo delle start-up innovative: -20,8%. Un dato migliore di Perugia ma comunque grave”.

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Ed ancora: “Il terzo settore (+7,9%) e la stabilità delle imprese attive (-0,1%) dimostrano una certa solidità sociale, ma anche a Terni mancano segnali strutturali di innovazione tecnologica. Al contempo, la cassa integrazione cresce solo del 3,5% contro una media nazionale del 21,1%, sintomo di una minore esposizione a crisi settoriali improvvise”.



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