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Picco di finanziamenti scaduti in Veneto: quasi 300 milioni a fine 2024


Nel Veneto il valore dei finanziamenti scaduti e degli sconfinanti deteriorati presso gli istituti bancari (esposizioni di cassa presenti da oltre 90 giorni come ad esempio gli scoperti di conto corrente), ha superato, a settembre 2024, i 315,4 milioni di euro. Una cifra inedita per lo meno dal 2019 a questa parte, quando nello stesso mese di quell’anno avevano raggiunto i 249,3 milioni di euro.

Pure in un contesto di complessiva riduzione dei crediti deteriorati, questa particolare tipologia di scoperti vive un periodo di controtendenza. Secondo un’analisi di Equilibrio Finanza realizzata su dati Banca d’Italia, al 31 dicembre del 2024 i finanziamenti scaduti e gli sconfinanti deteriorati presso gli istituti bancari e Cassa Depositi e Prestiti in Veneto raggiungevano la comunque ragguardevole cifra di 296,8 milioni, anche in questo caso una cifra inedita per la serie storica che prende avvio dal 2019.

Microcredito

per le aziende

 

«La riduzione complessiva dei prestiti deteriorati racconta di un sistema bancario che da una parte ha affinato i suoi strumenti di valutazione della solidità dei clienti e dall’altra gode ancora dei benefici di un post Covid di crescita complessiva per il Paese – spiega Daniela Ajese, titolare dello Studio Ajese con sede a Venezia e Milano. – E tuttavia il trend relativo ai finanziamenti scaduti e agli sconfinanti deteriorati può essere letto come la prima avvisaglia del fiato corto che le famiglie e le imprese iniziano ad avere in un contesto di forte incertezza economica. Gli scoperti si verificano infatti quando alle uscite non corrispondono entrate commisurate e questo si verifica, nel mondo delle imprese, quando ci si trova di fronte a flussi in uscita stabili (come spese per il personale e di gestione, costi di natura finanziaria ecc) e pagamenti per commesse, prestazioni e servizi che invece tardano ad arrivare. Un periodo difficile in cui le tante incertezze sul piano geopolitico iniziano a pesare sulle tasche dei veneti proprio a partire da conti correnti».

E tuttavia non sempre il sistema bancario si rivela un amico imparziale e collaborativo per le imprese e le famiglie in difficoltà. «Non è raro che dietro a situazioni di sofferenza conclamata non ci sia solamente la difficoltà momentanea nel far fronte ai propri impegni economici – continua Ajese. – Quotidianamente ci troviamo ad analizzare decine di posizioni di imprenditori e aziende in difficoltà con le proprie linee di credito. Non di rado ci accorgiamo di tanti piccoli e grandi abusi che gonfiano a dismisura le posizioni debitorie fino a renderle insostenibili. Noi ci sentiamo di consigliare sempre un monitoraggio attento dei propri conti, dei contratti e dei documenti che ci vengono inviati dai nostri istituti bancari e qualora si abbia l’impressione che qualcosa non quadra è bene intervenire per tempo. Anche con il supporto di un professionista». —

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