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Innovazione, sostenibilità e cultura per un futuro migliore – StartUp Magazine


In questa intervista, il team di Rete DaDo ci racconta il progetto ZIPPEMMU, che unisce tecnologia, educazione ambientale e valorizzazione culturale per trasformare Genova in un laboratorio di innovazione urbana e sostenibile. Scopri come la collaborazione tra Dafne e Domo Startup Innovativa, sta contribuendo a un futuro più green e tecnologico per la comunità.

Alessandra D’Amato: Salve ragazzi è un piacere avervi con noi! Come è nata l’idea di creare la Rete DaDo e qual è la sua visione a lungo termine?

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Rete DaDo: Buongiorno Alessandra! Rete DaDo è nata in risposta alla volontà di partecipare alla call ZIP del Comune di Genova, che prevedeva appunto che i partecipanti fossero una rete, e stiamo continuando a portarla avanti cercando nuovi bandi e finanziamenti legati al mondo della cultura e della tecnologia

Alessandra D’Amato: Come si è sviluppato il progetto ZIPPEMMU e quali sono gli obiettivi principali che intendete raggiungere?

Rete DaDo: Zippemmu si è sviluppato su 3 principali assi: uno legato all’educazione ambientale nelle scuole, con un applicativo per oculus incentrato sulla raccolta differenziata, e due turistici, con interviste a 360° per visori finalizzate a valorizzare un turismo più sociale e un’app per cellulari con differenti percorsi di visita nel Sestiere del Molo. Intendiamo mettere le nuove frontiere tecnologiche a servizio della cultura

Alessandra D’Amato: Cosa significa per voi essere tra i vincitori della Call ZIP del Comune di Genova?

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Rete DaDo: Essere tra i vincitori della call ZIP è stato per noi estremamente interessante, divertente e strategico: ci ha dato la possibilità di svilupparci in un ramo prima ancora inesplorato e creare contatti molto utili per il nostro futuro

Alessandra D’Amato: Come è stato il processo di collaborazione tra Dafne Soc. Coop e Domo Startup Innovativa? Quali sfide avete affrontato nel mettere insieme le vostre competenze?

Rete DaDo: Le nostre competenze sono in settori totalmente diversi, di conseguenza inizialmente è stato necessario creare una sorta di vocabolario condiviso, per far sì che si parlasse la stessa lingua senza rischio di incomprensioni! Una volta terminata questa fase iniziale, abbiamo iniziato a discutere per capire quale tecnologia potesse essere la più idonea per la realizzazione degli applicativi! Entrambe le realtà ne sono uscite con nuove competenze ed è stato molto stimolante!

Alessandra D’Amato: Cosa rappresenta per voi il concetto di “ecosistemi digitali” e come si lega agli obiettivi di sostenibilità e valorizzazione culturale che perseguite?

Rete DaDo: Per noi di Rete DaDo, il concetto di ecosistemi digitali rappresenta un modo nuovo di progettare il rapporto tra persone, tecnologie e territori. Non si tratta solo di strumenti o piattaforme, ma di ambienti digitali aperti, connessi e inclusivi, in cui i dati, le relazioni e le competenze si intrecciano per generare valore condiviso. Tutto è pensato per coinvolgere attivamente la comunità, raccontare il patrimonio urbano in chiave contemporanea e innovativa e stimolare comportamenti più consapevoli.

Alessandra D’Amato: Quali sono le due applicazioni principali che intendete sviluppare? Potreste darci qualche anticipazione su come queste miglioreranno l’accesso a servizi nell’Education, nel Green e nel Turismo?

Rete DaDo: Non vogliamo sbilanciarci, ma possiamo anticipare che grazie a CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura stiamo lavorando su due applicativi: uno per rendere fruibili digitalmente opere d’arte che non sono abitualmente esposte al pubblico, per un turismo più accessibile ed inclusivo, l’altro per rendere più attrattivi i musei per i loro utenti più giovani, grazie ad un’esperienza di gaming in VR personalizzata sul museo.

Alessandra D’Amato: Rete DaDo si concentra su diversi settori, come la valorizzazione del patrimonio culturale, la sostenibilità e l’educazione ambientale. Come vi assicurerete che i progetti abbiano un impatto concreto sulle comunità locali, in particolare in Liguria?

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Rete DaDo: All’interno del progetto Zippemmu avevamo organizzato un monitoraggio ante e post utilizzo dell’applicativo, per valutare se ci fossero stati miglioramenti nelle conoscenze riguardanti la raccolta differenziata, e i dati erano stato oltremodo incoraggianti, con un incremento delle competenze in oltre l’80% dei soggetti.

Alessandra D’Amato: Nel campo del turismo, come state cercando di integrare la tecnologia digitale per migliorare l’esperienza dei visitatori senza compromettere l’autenticità dei luoghi?

Rete DaDo: Di base, puntiamo ad integrare la visita tramite la tecnologia, non vogliamo che sia una sostituzione dell’esperienza in sè. La digitalizzazione è inoltre molto utile per rendere fruibili alcuni luoghi, alcune opere che presentano barriere architettoniche insormontabili senza dover compromettere le strutture originali.

Alessandra D’Amato: Domo Startup Innovativa si occupa di tecnologie avanzate come la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e la blockchain. In che modo queste tecnologie saranno integrate nei vostri progetti e qual è il loro impatto sui servizi offerti?

Rete DaDo: Le tecnologie avanzate come la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e la blockchain non sono per noi semplici strumenti, ma leve per attivare nuovi immaginari e modalità di relazione tra persone, spazi e conoscenza. Il nostro obiettivo è integrare queste tecnologie in modo coerente con i bisogni delle comunità, affinché l’innovazione sia davvero al servizio della sostenibilità e dell’inclusione, e non fine a sé stessa. Vogliamo che ogni progetto sia un’occasione per avvicinare le persone al digitale.

Alessandra D’Amato: Come pensate che l’utilizzo di applicazioni digitali avanzate possa migliorare l’interazione dei cittadini con i beni culturali e ambientali?

Rete DaDo: Siamo in una società che ormai dà la tecnologia per scontata, un qualcosa che è sempre presente: laddove ancora non è arrivata, le persone tendono subito a ritenere quella realtà obsoleta o meno attrattiva rispetto ad altre. Il nostro scopo è che la cultura sia al passo coi tempi

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Alessandra D’Amato: Nel contesto del progetto, quali sono le principali innovazioni tecnologiche che vi entusiasmano di più?

Rete DaDo: La realtà Virtuale e la Mixed reality sono sicuramente gli elementi con cui ci divertiamo di più, perché il fruitore medio non ha grandi dimestichezza con esse ed è stimolante stupire e meravigliare

Alessandra D’Amato: Ritenete che la combinazione di tecnologia e sostenibilità possa diventare un modello replicabile per altre città o territori?

Rete DaDo: Assolutamente, fortunatamente non siamo gli unici a lavorare in questo ambito e in altre regioni abbiamo colleghi capaci ed entusiasti!

Alessandra D’Amato: Quali suggerimenti dareste ad altri gruppi o startup che vogliono sviluppare progetti innovativi in ambito urbano, sociale o culturale?

Rete DaDo: Guardate la vostra città con gli occhi di un viaggiatore, capite gli elementi che vi stupiscono e valorizzateli.

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Alessandra D’Amato: Vi ringraziamo sinceramente per il tempo che ci avete dedicato e per aver condiviso con noi la vostra visione e i dettagli di un progetto così innovativo e importante per la comunità! Ad Maiora!

Rete DaDo: Grazie a te Alessandra per la possibilità che ci hai dato di raccontarci!



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